TISANA: INFUSO, DECOTTO O MACERATO?
Le tisane sono sicuramente il rimedio fitoterapico più utilizzato, perchè sono facili e veloci da fare, costano poco, tutti noi abbiamo delle bustine di infuso in casa (camomilla e finocchio sul podio!), sono praticamente prive di controindicazioni e sono una vera a propria coccola della sera, diciamocelo!
Ma quando si dice “tisana”, che cosa si intende?
Esistono tre tipi di tisane: l’infuso, il decotto e il macerato. Scopriamoli insieme e vediamo le differenze.
Infuso
L’infuso si fa mettendo in infusione la droga (parte della pianta) fresca o essiccata in acqua già calda per qualche minuto. Il tempo di infusione dipende dalla pianta, dall’effetto auspicato e dal gusto personale.
La tisana fatta con le bustine di camomilla che abbiamo tutti quanti a casa è un esempio perfetto di infuso: si scalda l’acqua in un pentolino e, una volta spento il fuoco, si immerge la bustina nell’acqua calda lasciandola in infusione per qualche minuto.
É un infuso anche la tisana realizzata con la droga secca acquistata sfusa in erboristeria, anche se non è contenuta nelle bustine già dosate. In questo caso basterà mettere la droga secca in un filtro di acciaio inox o vetro e metterlo nell’acqua calda in infusione.
Lo stesso procedimento si può fare con la droga fresca, per esempio con le foglie di menta appena colte e lasciate in infusione nell’acqua calda, in modo che rilascino tutte le proprietà ancora vitali della pianta.
L’infuso è il metodo ideale se si utilizzano foglie, fiori e frutti o in generale le parti tenere della pianta.
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Decotto
Il decotto è una tisana che si fa lasciando sobbollire la droga (parte della pianta) fresca o secca insieme all’acqua per circa 10 minuti.
Come l’infuso, il decotto sfrutta la proprietà dell’acqua calda di estrarre il fitocomplesso attivo dalla pianta, ma la differenza è che nel decotto la droga viene messa a bollire insieme all’acqua, non viene aggiunta dopo all’acqua già calda. Questo fa sì che, a parità di pianta utilizzata, il decotto sia più intenso e l’infuso più blando.
Un esempio è il decotto di zenzero fresco: si grattugia o si taglia a fettine la radice, la si mette nell’acqua e si mette tutto sul fuoco, facendo sobbollire dai 5 ai 20 minuti in base alle proprie esigenze. Poi si filtra e si beve il decotto.
Il decotto è un sistema molto indicato per le droghe più resistenti e coriacee, come le radici (zenzero, liquirizia, ginseng) o i semi (finocchio, anice, chiodi di garofano).
Un infuso di zenzero sarebbe molto leggero perchè la sola infusione non consentirebbe alla radice di rilasciare tutte le proprietà nell’acqua.
Con il decotto invece, l’acqua che si scalda sul fuoco ha il tempo e la temperatura necessari a estrarre le sostanze attive della droga in modo più efficace.
Macerato
Il macerato è un tipo di tisana che si fa mettendo in infusione la droga fresca ben sminuzzata in acqua a temperatura ambiente per qualche ora o qualche giorno, a seconda della droga utilizzata. Poi si filtra e si beve.
Questo sistema non utilizza il calore per estrarre i principi attivi della pianta, perciò è utile al fine di preservare tutte le sostanze sensibili al calore che, con infuso o decotto, andrebbero perse.
Il macerato si usa spesso con piante che rilasciano le proprie mucillagini a contatto con l’acqua, come l’altea e la malva, o con quelle droghe che in acqua calda rilascerebbero sostanze irritanti, come l’uva ursina.
Adesso che sai tutto sulle tisane, non ti resta che scegliere la tecnica che preferisci tra infuso, decotto e macerato e dedicarti a questo preziosissimo rituale.
Spegni il cellulare, accendi una candela e sorseggia la tua tisana… Magari in compagnia di un bel libro, un peloso o una persona speciale.
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